GRUPPO VOLONTARI AMICI DEL PIANA - ELIO SCARPA
FONDAZIONE MONTE PIANA
Il Museo Storico all'aperto
di Monte Piana, unico nel suo genere, vede l'inizio della sua realizzazione nel
1977, per opera del Colonnello austriaco Walter Schaumann.
Già da alcuni anni, con il
suo gruppo "Amici delle Dolomiti", egli persegue lo scopo di legare in sincera
amicizia quei popoli che furono costretti a combattersi a vicenda e per questo
va attuando un'opera di ripristino di alcune importanti zone montane che furono
teatro di azioni belliche durante il primo conflitto mondiale, lasciando, come
monito per le generazioni future, "Le Vie Della Pace", un itinerario ideale che
si sviluppa lungo la linea di confine italo-austriaco.
Nel 1981, durante l'incontro usuale della prima domenica di Settembre,
dedicato alla commemorazione dei caduti, avviene la consegna del Museo Storico
all'aperto alla Fondazione Monte Piana, da parte degli "Amici delle Dolomiti",
che cambiano zona di lavoro. Convinti di un'indispensabile opera di manutenzione
e nostalgici del luogo dove operavano già da anni, gli "Italiani" di Schaumann
chiedono alla Fondazione, che cura le onoranze dedicate agli eroi del Piana, di
poter formare una squadra di manutenzione per continuare a lavorare al Museo
all'Aperto.
La risposta è immediata
e positiva. Così, dal 1983, il neo costituito Gruppo Volontari Amici del Piana inizia la sua paziente opera di intervento su quegli
elementi che ogni anno risultano danneggiati dalle intemperie e dal disgelo.
Durante le prime due settimane di Agosto, una ventina di volontari trascorrono le loro ferie ripulendo trincee e camminamenti dai detriti accumulatisi all'interno; ricostruiscono fedelmente tratti di muro a secco
crollati; recuperano ciò che resta dei vecchi ricoveri, ripristinandone
l'originale struttura in legno; attuano una radicale pulizia della montagna dai
rifiuti, in rispetto del fatto che tale sito è divenuto area protetta. Vengono,
inoltre, manutenzionati i sentieri di accesso dalle valli circostanti e curata
la relativa segnaletica.
Visto il continuo e progressivo aumentare dell'interesse del pubblico per la visita di tale zona
storica, si continua a ripristinare nuovi tratti dell'ex prima linea
italo-austriaca, così che ogni anno il Museo può vantare un suo modesto, ma
significativo, ampliamento.
Nel 1986, il Gruppo dedica il suo nome ad Elio Scarpa, vicepresidente della Fondazione Monte Piana, scomparso improvvisamente. A lui va il merito di aver reso possibile l'avvio di tale iniziativa e di averla sostenuta con
entusiasmo e disponibilità ammirevoli.
Grazie al sostegno del Comando Truppe Alpine, il Gruppo può usufruire, durante lo svolgimento dei lavori, di un mezzo fuoristrada, di tende e diversi materiali, oltre al valido aiuto del personale militare posto a propria disposizione.
Sinceramente convinto dell'utilità educativa che ha insita un'opera di questo tipo - perché
è giusto "ricordare, per prevenire" e nonostante le difficoltà ed il duro lavoro, cresce nel Gruppo l'orgoglio di poter rinverdire
di anno in anno, con il suo contributo, una nuova pagina storica sempre più
ampia e sentita, che possa invitare l'appassionato a vedere l'escursionismo non
solo a scopo paesaggistico, faunistico o botanico, ma anche storico; per imparare ciò che il Paese è stato, non solo leggendolo nei libri, ma anche passo dopo passo su di un sentiero.
Uomo e montagna; uomini che vivono e in questo caso combatterono su di essa: un binomio che il progresso e il divenire non potranno mai scindere.
Per eventuali informazioni rivolgersi ai volontari presenti sul Monte Piana le
prime due settimane di Agosto, oppure durante l'anno scrivendo a:
Alberto e Fabrizio Gottardo - e-mail:
gemelligottardo@libero.it